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Origine:
La pizzica, o, detta nella sua forma più tradizionale pizzica pizzica, è una danza popolare attribuita oggi particolarmente al Salento, ma in realtà era praticata sino agli anni ’70 del XX sec. in tutta la Puglia centro-meridionale e in Basilicata.
Fa parte della grande famiglia delle tarantelle, come si usa chiamare quel variegato gruppo di danze diffuse dall’Età Moderna nell’Italia meridionale.
Questa danza è legata ai riti tradizionali per curare coloro che, morsi – realmente o simbolicamente – da un ragno, trovavano sollievo per le proprie sofferenze ballando, finché non arrivava la guarigione.
Oggi che il fenomeno del tarantismo è scomparso, questo antico significato della pizzica,
come danza terapeutica, si è trasformato, ma lo schema del ballo ripercorre simbolicamente il gesto di schiacciare il ragno e il processo liberatorio che avviene con la danza.
Esecuzione:
Nella pizzica pizzica si balla in coppia, non necessariamente formata da individui di sesso diverso. A differenza di quanto molti immaginano, la pizzica pizzica tra uomo e donna non era necessariamente una danza di corteggiamento.
Per maggior chiarezza, bisogna distinguere oggi le forme delle pizziche tradizionali, che variavano anche da zona a zona, da quelle in gran parte reinventate dalla moda giovanile in uso dalla metà degli anni ’90, oggi indicate col temine di “neo-pizzica”.
La pizzica pizzica tradizionale apparteneva all’ampia famiglia delle tarantelle meridionali: le figurazioni basilari erano:
- il ballo (parte frontale)
- il giro
- le rotazioni
- le figure legate per mano o per braccia.
Posture e atteggiamenti dei corpi si rifacevano ad un linguaggio corporeo forte ed energico, ma anche serio e rituale, tipico della cultura contadina.
La “neo-pizzica” ha mutuato le forme oggi più diffuse del ballo dagli ambienti folkloristici e dall’imitazione di modelli coreutici mediatici (tango, flamenco, ecc.), esaltando le intenzioni e le emozioni dei ballerini.
Sui alcuni passi base i ballerini ci ricamano, anche inventandoli, una gran varietà di passi e movimenti, che fanno oscillare la danza tra fasi di calma, di studio dell’altro o attesa a fasi più frenetiche caratterizzate da forti battiti dei piedi sul suolo, veloci e vorticosi giri su se stessi, brevi inseguimenti, allontanamenti e repentini avvicinamenti e incroci tra i due ballerini. Il tutto condito dall’euforia dei suoni e delle grida che si scatenano dalla ronda, ossia quel tipico cerchio, composto da musicisti, aspiranti ballerini o curiosi, che si forma spontaneamente dando vita al momento del ballo.
Caratteristico della pizzica pizzica è il fazzoletto, accessorio immancabile nell’abbigliamento di un tempo, che veniva usato nel momento del ballo per invitare, sventolandolo, il partner prescelto. Oggi è molto abusata la credenza che vuole il fazzoletto come “simbolo d’amore”. E’ più probabile che esso venisse utilizzato per animare maggiormente la danza.
Nella danza della pizzica pizzica i ruoli, i sessi e la loro rappresentazione erano e sono molto marcati. Fermo restando che entrambi i ballerini, sia uomini che donne, tengono durante il ballo una postura eretta e composta, i passi che essi eseguono variano e si alternano tra momenti speculari e momenti “complementari”.
Alle donne va naturalmente il compito di esprimere al meglio, anche attraverso gli accessori tipici dell’abbigliamento femminile (gonne, foulard, scialli), la propria bellezza e femminilità, con passi molto più composti di quelli degli uomini, anche se non mancano i momenti di euforia con brevi corse e giri su se stesse. Le mani della donna spesso sono ferme a reggere la lungha gonna, ed in ogni caso le sue braccia restano sempre chiuse, o protese leggermente in avanti.
L’uomo invece, naturalmente, ha il dovere di esprimere, durante la danza la propria virilità, la propria forza, la propria atleticità, e questo compito lo svolge con salti più alti e più marcati, con movimenti più secchi e repentini, con le proprie braccia tese e aperte come a voler circondare o abbracciare a distanza la donna. In ogni caso, a rendere più o meno movimentato il ballo è la donna, che attraverso piccole fughe, guizzi, repentini stop e ripartenze, stuzzica l’uomo ad inseguirla, a “braccarla” delicatamente, per poi affrontarlo con giochi di piedi e di sguardi.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Pizzica
Passi
- Passo saltellato: saltello sul posto a piedi alternati, strisciando leggermente il piede sul terreno. I saltelli possono essere contenuti o molto vigorosi, il peso del corpo passa da un piede all’altro. Si tratta soprattutto di un saltello sul posto molto veloce a piedi alternati.
- Passo puntato: un piede rimane fermo, l’altro, posto in avanti, si muove lateralmente verso destra
e sinistra. - Camminata cadenzata: per comminare in circolo si fanno dei passettini poggiando il peso del
corpo su un solo piede in modo tale da avere una camminata con una cadenza solo su un lato del
corpo. Le spalle sono dritte, le braccia aperte all’altezza delle spalle o sui fianchi.
Coreografie
- Ballo circolare: si procede in senso antiorario, con la possibilità di ruotare; i ballerini si muovono
descrivendo un cerchio per terra e disponendosi ai vertici del diametro del cerchio. - Ballo frontale: si utilizza il passo puntato in modo sincronico.
- Allontanamento-avvicinamento: allontanamento e avvicinamento dei ballerini con il passo
saltellato. - Giro per mano (o per fazzoletto): come il giro grande ma a distanza più ravvicinata, i ballerini si
prendono per mano e girano (questa figura spesso si usa all’inizio della danza). - Rota: breve rotazione su se stessi dei ballerini, collocata di tanto in tanto durante il ballo frontale
o il giro grande. - Avvicinamento: accenno di accostamento dell’uomo, con saltelli.